Trascorre nel crepuscolo vespertino
eccitato da cimbali e da sistri
giuocati dall’idolatrico senso comune
a passi di frenetico balletto
il Corteo variopinto dei Tecnocrati.
Scoppiettano e lampeggiano le leghe
di orgogliosi metalli ora convinti
al fascino dell’ibrido e del meticcio,
barre di acciaio, lingotti di oro e platino
tramati di vene bronzee e nicheline,
prodigiosi cristalli ben soffiati
rassettano le vedute degli oggetti
in scenografiche quinte plasticate.
Gli alambicchi corteggiano le pulegge,
le catene incapricciano i ferodi,
gli stantuffi si aggrappano alle bascule
come priapi durati in lunga astinenza.
Levano insegne e stendardi con ben incisi
i simboli appuntino modellati
da remoti Utopisti in severi trattati
i renitenti alla leva del Progresso
mentre asmatici fradici Futurologi
sadicamente li pungolano e sferzano.
(giovedì 2 marzo 2000)