18 agosto 2012. Rinvenuti tra inediti di vari decenni fa i versi che trascrivo appresso considerando la attualità dei motivi di cui sono tramati…
Quando gli oppressi e indignati già rumoreggiano
Colpi di peltro di mal convogliate acque
battono le anche ossute di Burocrati
intenti a schedar quarantene di semi e di fiori;
ma si aprono con elegante guizzo attorno alle rupi
e ai discorsi protervi dei Candidati
al Prossimo Parlamento, al Melenso Senato;
come mutate in code di livree servili
afferrano e trasportano la canzonetta
rituale con quella stessa protervia idiota
con cui i Delfini spezzavano alle Governanti
natiche e schiene in nome della Patria,
con quella stessa coscienza del dovere nel rango
che fu del cacciatore domestico Carlo decimo,
sanguinario impallinatore di conigli impagliati
montati su rotelle, trainati nel Louvre
da divertiti schiavi giamaicani…
E infine nelle Aule vuote rimbomberà
a lungo l’eco di quell’ impulso iroso!…
(Roma, dicembre 1966)