1 gennaio 2011. Recuperato in un deposito di inediti il componimento che segue.
Pacate valutazioni del nostro distacco
Forse vilmente, nel momento del prestigio
attinto dal nostro corpo o dalla mente
e ben riconosciuto da quelli che anelano
a guida od a conforto, a diatriba o a eros,
giuochiamo lucidamente le nostre carte,
inoltriamo la barca in più meandri
della palude cerebrale o etica,
ci compiacciamo del liquore espunto
dal barile contesto in solide doghe.
Ma pure, nella fruizione di un tal piacere,
allineati i motivi precordiali
stentoreamente declamati dalle
remote concrezioni in ignoti ingredienti,
spontaneamente germinano nel cuore
pacate valutazioni del nostro distacco
quotidiano, continuo e impercettibile,
dal tempo e dalla riva dell’idillio
radioso a questi ingorghi di ibride ansie.
Ascolto molti pitocchi e molti nani
ormai neanche più forniti di estro
e di longevità, di virtù muschiose,
coboldi snaturati ed evirati
discettare del prossimo millennio
seduti entro vetture in corsa folle,
fendere siti alterati o indiscernibili.
Tra il fumo delle droghe succolente
si dissolve ogni loro congruenza.
(Alessandria, 26 novembre 1992)