La lena che esplode e si estingue
in una stagione infantile,
in una gioventù-Primavera!…
Geniale lettura del verbo
in cinque vocali e colori:
A noir, E blanc, I ouge,
U vert, O bleu, voyelles…,
fuoco d’artificio festivo
in società inalterabili:
deboli adulti che poi
impetrano un po’ di assistenza
alla scalfita epidermide
da una vedova o pensionata,
matrigna o sorella superstite;
spavaldi che attingono in droghe
muscolatura e coraggio
per affrontare avventure
temerarie e inconcludenti…
Nel frattempo un Ralph Waldo Emerson,
sull’altra atlantica riva,
attende paziente che approdi
il Genio-dall’occhio-di-tiranno
capace di fonder l’antico
con il nuovo, nella sua terra…
Che prodigio che sfolgori ancora
sopra il nostro capo bianco
la nativa fantasia,
che apprenda ragioni per crescere
la nostra speranza del meglio
dopo i transiti intimorenti
per dialettici pantani,
instancabile pendolante
dal fantastico al prammatico,
dal prammatico al fantastico!…
(Venerdì 20 febbraio 2004)