Ah, Donna Elvira, Duena Elvira, occhio
casto, imene con fine arte effratto
‘biofisiopsicologica’!… avessi tu
letto con buon giudizio Petronio e Aretino,
potuto conoscere un Fourier e un Lawrence, o
nutrito un qualsiasi intuito dei loro argomenti
rimestando in soffitta in armadi decrepiti,
in tarlate barocche cassapanche
palpato il gusto degli assensi fertili
nella meravigliosa sopravvivenza
di insetti a capo di nostre toilettes e igieni,
quanti melodrammatici andirivieni
avresti risparmiato ai tre poveri generi
schizzati dalla mano infervorata
di questo nostro Dio Parsimonioso
sul foglio appena apprettato della Natura!…
(Cori, 25 febbraio 1998)