Lunedì 12 maggio 2008
Recuperati questi versi del 1993, li trascrivo qui:
Dall’oltrevita ai dinamici ed assorti
o anche:
Che qualche segnale pure potremo porgere
Se in cielo discreto sorto un quarto di luna
e temerariamente marcio nel bosco
appena conosciuto, tra echi di acque
ruscellanti e cascate, dinanzi il monte
loro patriarca generoso e ossuto
pende come un velario colossale,
però, sul mio passo ritmato, effluvi densi
il groviglio dirama sul mio alito
cordiale, forse una monade goethiana
per tempo ha volteggiato lungo il sentiero
in cui accendono fremiti le lucciole
o, penetrata con graditi vini
nel mio tenace organismo, mi convince
che qualche segnale pure potremo porgere
dall’Oltrevita ai dinamici ed assorti,
dopo smaltiti i iemali appostamenti
nelle suburre fetide e fumose?
(Armona-Susa, 25 giugno 1993)