Come scarruffata eppure esilarata
per le delizie che ha assaporato
nell’animale orgia primaverile
esce dalla fratta la vergine che
ha infine ceduto alle insistenze
del corteggiatore imperterrito
così a novembre appare la fronda dell’ulivo
quando infine l’ultima oliva è riuscito a frugare
la mano avida di chi ha accudito la pianta
nelle trascorse stagioni e fin nell’afa estiva.
Abbiamo anche noi trascorso molte stagioni
della durata cosmica e del corso civile
del borgo, della City, della nazione, della casa;
e se anche la bruma autunnale ora stempera la memoria
degli irresolvibili crucci del pudore faticato,
di resistenze irragionevoli, di slanci irresponsabili,
stiamo io e la pianta ben decisamente infissi
nella Storia che Eva ha deciso corressimo,
Eva la nostra grande intraprendente Madre,
convinta dal Demonio a curiosare nel creato!…
Sì, di tutte le passioni della gamma
che il grande Scolarca Fourier ha, una volta
per tutte, scandagliato abbiamo marcato
il segno sulla pelle e nel cuore. E dico che
dovremo ostentarlo con orgoglio di terrestre
questo effetto della nostra esperienza quando
in Giosafat un Giudice magari anche
poco opportunamente severo vorrà
incalzarci con infuriate inchieste
su quanto abbiamo preteso ed estorto dal creato.
E in quale angolo della affollata Valle sarò allora
io, io che nel Giardino-dei-sogni-che-ben-premoniscono
ho così tante volte udito e scorto e applaudito, librato
nell’aria, fulgente nella sua montura
papiglionacea, il mio Maitre e tender la verga
verso Fakma per ammmonirla, la sua Pupilla
spregiudicata, volitiva e sensualmente prodiga:
“Fa’ tu, tu eletta Sovrana nel Turbine di Cnido,
che infine si convinca Minosse – e convinca la City!…-
che gli atti di Pasifae e di Fedra li segna ‘legittimi’
il Codice naturalistico e fisiologico!…” ?…
(Cori-Fontana Mandarina, 7 novembre 2008)