“Buon viaggio!…- urlo al Fourier papiglionaceo

che aleggia ora glorioso oltre la nube

che su noi piove rabbiosa ecologia,

disperante tregenda di umori viscidi

in tropicali innaturali prestiti –

Scorgi nei fogli di ipocrite gazzette

il seme e il frutto di balorde imprese

che ci snaturano?…Cuori ed epidermidi

si raffreddano, il pianeta si arroventa.

Pure, oltreoceano, un despota rifiuta

di imporre freni al tripudio tecnologico

e propone ai suoi schiavi di mietere gloria

guerresca perpetrando feroci ecatombi

in fumosi orizzonti remoti ed esotici.

Nostra estrema risorsa, di noi ricordati!…

Quaggiù c’è ancora penuria di concubine

floride, perspicaci, ben edotte

dalle pagine auree del tuo Trattato;

e le consorti ex lege discutono troppo

il prezzo per cui si rendono disponibili

al tenero consolante giuoco del sesso

in cui eccelleva nel Turbine la tua Fàkma.

Rammentati di noi, toccando il suolo

dell’altro Eden, nella prossima creazione,

quella a cui, tu assicuri, dà già mano,

insonne nella tua estrosa cosmogonia,

il nostro Demiurgo bonario e soccorrevole

ben reso esperto dal passato errore:

quel cadeau scriteriato

porto alla Coppia in fanciullesco esordio…”

(18 settembre 2005)