Di fronte alla compagna sfrenata walchiria

la tedeschina che mollemente appoggia il viso

incorniciato da biondi capelli

al braccio steso mentre viaggia in piedi

nel treno affollatissimo espone in silenzio

le teutoniche grazie più appetibili

dall’ingegno latino insaziabile e avido.

Ma ti tornano in mente Mignon e Ottilia…

Eppure ti rendi ben conto che intanto, quando

appare in lontananza la sagoma scarna

dell’Ossario granitico, essa riflette:

“Aveva buone ragioni il caro onkel Franz

– lui che non ha da turista corso l’Italia –

di insistere che l’eccidio alle Fosse doveva

inconfutabilmente pareggiare

il conto di quei trentadue militi nostri

vittime in vile agguato della guerriglia!…”

 

Oh, sì, è anche apprezzabile che in agosto

viaggino in treno, in aereo, in auto, e anche a piedi

milioni di giovani imberbi e di ninfe immature

in sportivo o succinto abbigliamento,

con zaini colmi di innocenti cianfrusaglie,

infusi di saltuarie e sconnesse nozioni

di ciò che è stato al tempo in cui essi vagavano,

angelici in incompatibili paradisi,

e che nelle zone mediane degli organismi

ora miscelino ammodo ovuli e sperma,

persino illusi di dare fondamento

a un futuro comune più schietto e coerente

con sciocca indifferenza a quanto ha sconvolto

la quotidiana esistenza di interi popoli

quando in irrespirabile atmosfera,

con torva perseveranza, da balze opposte,

di sentimenti e idee si faceva sconquasso…

 

(Martedì 5 agosto 2003)